A Trieste, ormai da mesi, si sta dibattendo sulla possibilità di realizzare una cabinovia di 4,2 chilometri, con fondi PNRR, per collegare il Porto Vecchio all’altopiano carsico.
Quest’opera, di un costo che si aggira attorno ai 60 milioni di Euro, avrebbe un elevato impatto a livello paesaggistico, con il disboscamento di oltre due ettari di bosco in un sito Natura 2000 a elevata biodiversità, con specie animali in via d’estinzione. L’area su cui insiste l’intervento, inoltre, è a rischio idrogeologico, con il taglio di più di 1000 alberi che andrebbe ad aumenterebbe l’instabilità dei terreni. Gli ulteriori punti di domanda riguardano la difficoltà nel mantenere aperta la cabinovia per tutto l’anno a causa di vento e manutenzioni, oltre alla mancata integrazione della stessa con gli altri sistemi di trasporto pubblico locale e al Tram di Opicina, da rimettere in circolazione per il collegamento città-carso.
Nel 2022, assieme ad alcune colleghi deputati al Parlamento Europeo, ho presentato un’interrogazione alla Commissione Europea e sono in costante contatto con i referenti dei comitati e il Partito Democratico locale per seguire passo dopo passo tutte le procedure.
L’iter per l’approvazione sta proseguendo, con dei cambiamenti continui rispetto alla documentazione da analizzare che provoca notevoli difficoltà nell’analisi del materiale prodotto dall’amministrazione. Mi unisco alla richiesta del Pd di Trieste di riaprire i termini di consultazione prima della conclusione del percorso a livello regionale.
Da tempo, inoltre, si sta chiedendo all’amministrazione cittadina e regionale di riflettere ulteriormente rispetto a questa scelta, ragionando su altre opportunità di sviluppo del territorio con opere maggiormente utili e meno impattanti.
Mi auguro ci si fermi in tempo, per evitare la realizzazione di un’opera inutile, dall’impatto negativo sulla città e l’intero territorio. Spero che i fondi PNRR, su cui ci siamo tanto battuti a livello europeo, siano utilizzati in modo più opportuno e che non vadano a deturpare paesaggi da tutelari in ogni modo possibile.