Inizia a brevissimo l’iter degli incontri informali, i “triloghi”, tra Parlamento europeo e governi riuniti nel Consiglio, sulla direttiva per i lavoratori delle piattaforme digitali.

Il testo della Direttiva, proposto dal Commissario Schmit agli Affari Sociali, è stato rivisto ed emendato dal Parlamento sotto la mia guida nel Febbraio scorso ed ora è pronto per questo ultimo passaggio negoziale.

Per quanto riguarda la mia posizione, cioè quella del Parlamento, sono tre le priorità da salvaguardare.

  1. I lavoratori delle piattaforme, tra cui i Riders, devono essere trattati secondo le oggettive condizioni di lavoro (se si opera da lavoratore dipendente si deve avere un contratto da lavoro dipendente con le relative tutele). Questo al fine di combattere il fenomeno dei “falsi autonomi”, in realtà sfruttati dalle piattaforme digitali.
  2. Le informazioni sul trattamento e le condizioni di lavoro, in presenza di algoritmi e meccanismi di intelligenza artificiale, devono essere trasparenti e comprensibili per i lavoratori. Questo significa includere le rappresentanze sindacali nel negoziato sugli algoritmi, almeno per quanto riguarda i dati e le informazioni relative alla vita professionale del lavoratore.
  3. Ogni decisione riguardante le condizioni di lavoro, deve essere presa da persone umane e non da macchine. Non vogliamo una completa disumanizzazione del mercato del lavoro. Mai più licenziamenti via whatsapp per fare un esempio.

Su questi punti mi batterò per arrivare finalmente in fondo all’iter legislativo di uno dei provvedimenti più importanti di questa legislatura. Vi terrò aggiornati!