Queste ultime settimane sono state una grande occasione di incontro con le persone della mia regione, l’Emilia-Romagna e delle altre regioni del Nord-Est che ho l’onore e il piacere di rappresentare a Bruxelles.

L’occasione me l’ha fornita la presentazione del mio ultimo libro, Mamma Europa: una nuova Unione dopo crisi e scandali (Il Mulino), in cui propongo una analisi dettagliata degli avvenimenti che si sono succeduti nel corso di questa legislatura e del loro impatto sul nostro paese e sui nostri territori. Personalmente concepisco l’Unione europea solo come ponte e cerniera rispetto ai bisogni, alle domande e alle necessità dei cittadini, delle nostre comunità, e non come gruppo di istituzioni che si “impongono” sugli stati membri e sui cittadini.

Gli anni che racconto nel volume sono stati difficili, durissimi, a partire dalla pandemia globale fino ad arrivare alla complicata gestione delle dinamiche geo-politiche legate al conflitto in Ucraina, passando poi per la Brexit e, non ultimo, per il Qatargate. Ma le istituzioni europee hanno saputo rispondere con grandi investimenti sociali, piani di ripresa ambiziosi (come Next Generation Eu), abbandonando ogni ossessione per l’austerità, e soprattutto con il rafforzamento dei valori europei di democrazia, libertà e  pluralismo.

“Mamma Europa” testimonia il passaggio dall’Europa dei burocrati a quella delle comunità e delle persone. Mi sono confrontata su questo a partire dalla mia città natale, Modena, al teatro San Carlo dove c’erano oltre 230 persone, un’accoglienza e un calore straordinario. Poi Parma, Bologna, Reggio Emilia e ancora Padova, Adria in provincia di Rovigo, Udine e Spilimbergo (PD), e tante altre tappe. Sono stati 16 tuttora gli incontri fatti, e tantissime le persone che hanno partecipato; da loro ho imparato a confrontarmi, ad ascoltare, accorgendomi di quanto ci sia bisogno di raccontare l’Europa. A Bruxelles, poi, presso la libreria “La Piola”, nel cuore delle istituzioni europee, ho proposto un dibattito a più voci con le colleghe Alessandra Moretti e Pina Picierno.

Ma non solo il libro. In Romagna, a Rimini, davanti a un centinaio di ragazzi e ragazze letteralmente appassionati di Europa, ho capito quanto i giovani si sentano a tutti gli effetti cittadini europei. Sono loro quelli che costruiranno un’Europa sempre più forte e unita, come vera comunità di destini. E lì ho approfittato per inaugurare la prima “panchina europea” di Riccione, dedicata ai compianti ragazzi del Centro21 e dell’ex-Sindaco Massimo Pironi, sempre nel solco dell’eredità di David Sassoli.

Ovunque riscontro una sincera ed energica partecipazione, tanta passione e un ottimismo genuino verso l’Europa. Tutto questo non può che motivarmi ancora di più nella mia battaglia quotidiana. Ma il tour non è finito! Il 14 e 15 Aprile sarò a Pianoro e poi a Fusignano per poi recarmi ad Imola. Tante iniziative, tanti incontri, perché anche dall’Europa si può fare politica “sul territorio”.