Il 21 Marzo scorso ho finalmente incontrato la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, a cui ho consegnato il mio ultimo libro (Mamma Europa, Il Mulino) che, in gran parte, parla anche di lei. Il dialogo è stato molto amichevole e informale.
Abbiamo potuto, insieme, tracciare alcune linee di ragionamento sul lavoro parlamentare presente e futuro, ad esempio la riforma sul funzionamento del Parlamento europeo, e sulla posizione dell’Eurocamera sul piano della guerra in Ucraina.
La Presidente Metsola ha istituito un gruppo di lavoro, proseguendo una originaria ispirazione di David Sassoli, sulla revisione delle regole che riguardano il processo legislativo europeo e le funzioni del Parlamento. All’interno di questa task force verranno ad esempio modificati il numero e la struttura delle Commissioni parlamentari, le modalità di rapporto tra Parlamento e Commissione e gli strumenti di controllo del primo sulla seconda. Dal prossimo mandato avremo forse un Parlamento europeo più efficiente e più efficace nel rispondere con la dovuta flessibilità ai mutamenti in atto e alle richieste dei cittadini.
Roberta mi ha poi raccontato del suo viaggio in Ucraina, essendo lei stata uno dei primi leader politici europei a recarsi nella zona di guerra. Un viaggio appassionante, ma anche molto rischioso, con l’obiettivo rilevantissimo di assicurare a Zelensky il pieno appoggio di Bruxelles, sia con mezzi militari che tramite il permesso straordinario di protezione umanitaria per i rifugiati ucraini.
Ho potuto percepire dal racconto della Presidente uno stato di incertezza e di preoccupazione ancora molto presente a fronte del fatto che dopo oltre un anno la guerra ancora non vede una fine imminente. E qui abbiamo concordato sulla possibile strada: lavorare insieme per promuovere una Europa sempre più forte e con una politica estera credibile. Solo così possiamo sperare di contribuire alle trattative di pace. Non remando contro l’Europa, come le forze antieuropei oggi stanno facendo (tra cui il partito dei Conservatori guidato da Giorgia Meloni) ma favorendo una maggiore integrazione.