Mercoledì 1° marzo, ho incontrato a Bruxelles Lorenzo Mattioli e Matteo Matarazzo, rispettivamente Presidente e Segretario Generale dell’associazione di imprese European Cleaning and Facility Services Industry (EFCI), che rappresenta a Bruxelles le imprese delle pulizie e dei servizi integrati.
EFCI riunisce 14 associazioni nazionali del settore delle pulizie, che a loro volta impiegano oltre 4,2 milioni di persone in oltre 297.000 aziende. Tra queste, per l’Italia, vi è ANIP Confindustria (Associazione Nazionale di Imprese di Pulizia e Servizi Integrati).
In quanto associazione senza scopo di lucro, EFCI è riconosciuta come Partner sociale dalla Commissione Europea per il settore interessato. È anche il rappresentante dei datori di lavoro nel Dialogo sociale europeo per la pulizia industriale, dove vengono sviluppati progetti comuni insieme a UNI Europa.
Oltre ad aver ricoperto un ruolo chiave per il contenimento della pandemia del Covid-19 tramite operazioni di sanificazione e disinfezione, quello delle pulizie e dei servizi integrati è un settore ad alta occupazione femminile (oltre il 60% del personale è infatti costituito da donne) e pienamente immerso nella transizione digitale. Si è quindi discusso della necessità di operare un cambio di passo per quanto concerne la formazione dei dipendenti, a cui vengono richieste sempre più competenze professionalizzanti nel campo dell’educazione tecnologica e digitale, anche per, appunto, utilizzare macchinari sempre più complessi e avanzati.
Allo stesso tempo, è altrettanto importante agire dal lato delle gare pubbliche e degli appalti: su questo la Direttiva 2014/24/UE sugli affidamenti pubblici necessita sicuramente di una revisione. Nonostante la Direttiva abbia introdotto infatti il principio dell’“offerta economica preferibile”, le gare pubbliche negli stati membri sono ancora troppo spesso regolate dal principio del prezzo più basso, fattore che ha ripercussioni negative tangibili sui salari – e di conseguenza sui diritti – dei lavoratori.
Ai rappresentanti di EFCI ho espresso il mio pieno sostegno in seno alla Commissione Lavoro e Affari Sociali affinché si lavori per dare una maggiore visibilità al settore delle pulizie e dei servizi integrati e, dall’altra parte, per rivedere i principi che regolano la concessione degli appalti nell’Unione europea, così da migliorare le condizioni lavorative del personale.