La sessione plenaria che comincia oggi si preannuncia essere ricca di impegni.

La prima delle nostre priorità è ancora la guerra in Ucraina: ci sono milioni di rifugiati in arrivo in Europa, una crisi umanitaria senza precedenti negli ultimi decenni. Giovedì mattina voteremo una risoluzione riguardante la protezione dei bambini e dei giovani ucraini in Europa. È nostro compito assicurarci non solo che abbiano una casa e del cibo, ma anche che possano avere accesso a servizi fondamentali come sanità e istruzione. La Commissione europea ha introdotto un permesso temporaneo di soggiorno per tutti i profughi ucraini, dunque il problema è stato affrontato con grande tempismo.

Discuteremo poi delle sanzioni alla Russia. Questa settimana i capi di Governo UE si riuniranno nel Consiglio europeo per votare un nuovo pacchetto di sanzioni economiche contro la Russia, e in Parlamento voteremo sul risultato di questo incontro. La questione principale è se attivare o meno un embargo su petrolio e gas provenienti dalla Federazione russa. Per il PD si è già espresso favorevolmente il segretario Letta: l’embargo toglierebbe l’ultima leva che Putin ha per ricattare l’Europa. Dopo i massacri di Mariupol e Bucha è chiaro che bisogna affrettare la pace quanto più possibile e un rafforzamento delle sanzioni va in questo senso.

Non solo guerra: martedì c’è un voto fondamentale per i diritti delle donne. In Commissione Lavoro ho seguito gli sviluppi della direttiva sulla parità salariale, importantissima per la lotta alle discriminazioni sul luogo di lavoro. Il testo approvato dalla Commissione garantisce più trasparenza sulle differenze salariali tra uomini e donne, e sarebbe dovuto andare direttamente alle negoziazioni con il Consiglio senza passare dalla plenaria. Ora però il gruppo dei popolari al Parlamento europeo ha chiesto un voto durante questa sessione per decidere se riaprire il file agli emendamenti. Se dovesse passare questo voto, il testo finale promosso dal Parlamento sarebbe inevitabilmente meno ambizioso e sarebbe più difficile combattere le disuguaglianze sul posto di lavoro. Vi terrò aggiornati sul risultato di questo voto.