L’invecchiamento è un problema sempre più presente in Italia, in tutti i settori lavorativi.
Nel settore pubblico, l’età media è superiore ai 50 anni. Molti settori, come quello dell’autotrasporto, faticano ad attrarre i giovani, soprattutto a causa delle condizioni e degli orari di lavoro, ma anche a causa della loro alta impronta ambientale. La mancanza di giovani comporta spesso difficoltà a promuovere l’innovazione e la ricerca di nuove soluzioni.
Con l’approvazione del nuovo pacchetto mobilità, l’Europa ha cercato di rilanciare il settore, attraverso l’aggiornamento della legislazione europea in materia di trasporti su strada. Il pacchetto si pone come obiettivo quello di migliorare le condizioni lavorative e retributive dell’autotrasportatore e quello di introdurre maggiore flessibilità nei riposi settimanali. Punta inoltre a un’armonizzazione delle condizioni salariali e contributive, che non scenderanno sotto al salario minimo nazionale. Insieme al Next Generation EU, il pacchetto inoltre rappresenterà un’importante spinta verso l’innovazione digitale e lo sviluppo di tecnologie sostenibili nel campo dei trasporti.
Ora, tocca agli Stati membri. Lo sviluppo dell’e-commerce produrrà nuove opportunità di trasporto, chiamandolo al tempo stesso ad essere più moderno e sostenibile. Per rilanciare il settore, attirare investimenti e nuovi giovani, l’Italia dovrà indirizzare i fondi Europei in modo intelligente, nello sviluppo di nuove forme di trasporto sostenibili, nella creazione di nuovi posti di lavoro, nella formazione e nella digitalizzazione del settore.
Nell’intervista pubblicata dalla rivista mensile Uomini e Trasporti, parlo di giovani, pacchetto mobilità, Next Generation Eu e molto altro.