Il digitale ha portato enormi cambiamenti sul mercato del lavoro, trasformando il modo in cui le aziende si relazionano con i clienti e con i propri lavoratori. Di queste trasformazioni, l’emergere del lavoro su piattaforme come Deliveroo, Uber ed Helping merita un’attenzione particolare da parte delle istituzioni. I fattorini, gli autisti e il personale delle pulizie che troviamo sulle app sono parte integrante della nostra economia. Penso per esempio a coloro che durante il lockdown ci consegnavano i nostri ordini ai ristoranti.
Purtroppo spesso i lavoratori delle piattaforme non hanno garanzie e stabilità sul lavoro. Le piattaforme riversano su di loro il rischio d’azienda, per cui un fattorino non può entrare in malattia e un autista Uber deve pagarsi il costo della benzina, indipendentemente dai propri guadagni. Su alcune piattaforme hanno contratti da lavoratori autonomi, ma è l’algoritmo che stabilisce i loro ritmi di lavoro e i clienti per cui devono lavorare. Insomma, c’è bisogno di un intervento legislativo che regoli questi rapporti di lavoro emergenti, altrimenti i lavoratori delle piattaforme sono a rischio di sfruttamento.
Per questo la Commissione europea ha annunciato che proporrà a fine 2021 una direttiva per regolare il lavoro su piattaforma, e in Parlamento europeo stiamo già lavorando a una relazione che stabilisca la posizione comune. Sono contenta di essere relatrice per il gruppo dei Socialisti e Democratici su questo file fondamentale per il futuro del lavoro in Europa. È un nodo complesso da dipanare, visto il numero di piattaforme attive sul mercato e la diversità dei loro approcci ai lavoratori. Non possiamo dare una singola soluzione, bisognerà essere flessibili e proteggere i lavoratori dando loro gli strumenti per determinare la propria posizione autonomamente. E quindi serve trasparenza sul funzionamento degli algoritmi, servono maggiori tutele per i lavoratori. Ci stiamo lavorando, vi terrò aggiornati sul progresso della relazione in Parlamento.