La scorsa settimana ho incontrato su Zoom Citizens’ Climate Europe, rappresentante europea della più ampia Citizens’ Climate Lobby, un’organizzazione non-profit che lotta per l’adozione di politiche per il clima in tutto il mondo. Abbiamo parlato del Carbon Border Adjustment Mechanism, il “dazio climatico” per i beni inquinanti prodotti all’estero, ma anche delle loro idee per una politica europea più green, tra cui il climate income. Si tratta di distribuire equamente a tutti i cittadini europei i ricavi generati dal Carbon Border Adjustment Mechanism, in particolare dall’introduzione di una tassa sul carbonio. In questo modo, il costo della decarbonizzazione non graverà sui cittadini, che anzi ne beneficeranno in maniera più diretta.

Lo scambio di opinioni con Citizens’ Climate Europe è stato molto utile e costruttivo, e non sarà l’ultimo. Il cambiamento climatico è una sfida globale, un nemico comune, che riguarda ognuno di noi; dobbiamo affrontare l’emergenza climatica, senza dimenticare la grave crisi economica e quella sanitaria che l’Europa sta affrontando. Le politiche climatiche europee non devono penalizzare le nostre industrie, in particolare le piccole e medie imprese, colpite gravemente dalla crisi. L’Unione Europea continuerà a lavorare per conciliare gli obiettivi climatici del Green Deal con lo sviluppo economico e industriale dell’Europa.