Negli scorsi mesi l’Europa della solidarietà si è fatta sentire. Siamo riusciti ad ottenere molte risorse dai nostri alleati europei. Ma non è il momento di sentirsi appagati: la priorità ora è sbloccare in tempi rapidi questi fondi per rispondere alle vere priorità del nostro Paese. La priorità numero uno è sicuramente rappresentata dal turismo, che ha sofferto perdite di lavoro enormi e si accinge a perderne ancora di più, a fronte di un’estate che non sarà affollata e movimentata come quelle degli anni precedenti. Il settore turistico impiega 23 milioni di persone in Europa, l’11,2% del degli occupati e il 9,5% del PIL. Le prime stime ci dicono che 6,4 milioni sono i posti di lavoro a rischio, la perdita di fatturato delle aziende potrà arrivare al 70%, mentre i fondi necessari per ripristinare interamente il settore ammontano a oltre 160 miliardi. Cosa stanno facendo le istituzioni europee per aiutare il settore turistico?
Certamente la soluzione non può essere quanto proposto a maggio dalla Croazia, che suggeriva la creazione di “corridoi turistici” bilaterali tra stati. Questi corridoi andrebbero contro il principio di non-discriminazione tra aziende europee nel mercato unico, e soprattutto creerebbero una corsa al ribasso tra Paesi mediterranei per assicurarsi un corridoio bilaterale con gli Stati nordici. Mors tua vita mea non è mai stato il motto dell’Unione. Fortunatamente la Commissione ci ha ascoltati su questo versante, e ha scongiurato i patti bilaterali sul turismo. Da qualche settimana sono infatti uscite le linee guida europee sul turismo, che puntano a ripristinare la libera circolazione di tutti i cittadini all’interno dello spazio UE. Ecco l’approccio europeo di cui abbiamo bisogno.
Inoltre, durante la plenaria dell’Europarlamento di giugno abbiamo votato una risoluzione che chiede più attenzione al settore turistico. Servono risorse: i governi nazionali dovranno poter spendere i fondi di Next Generation EU sul turismo. E il nuovo bilancio dell’Unione Europea dovrà contenere una linea di finanziamento dedicata allo sviluppo del settore in un’ottica sostenibile. Nella risoluzione il nostro gruppo parlamentare ha chiesto che l’Unione si faccia promotrice del turismo transfrontaliero, aumentando la fiducia dei consumatori che vorrebbero partire ma non sono sicuri di poterlo fare in sicurezza.
Infine, un consiglio pratico: se avete intenzione di visitare un altro paese europeo, vi consiglio il sito ReOpen EU (https://reopen.europa.eu/it). Troverete le misure in atto Stato per Stato, in modo da capire come muoversi nell’Unione e quali precauzioni prendere. Bisogna che queste informazioni circolino in tutti i Paesi europei, perché potrebbero aiutare molti turisti titubanti. In un periodo così difficile per il settore turistico, mi auguro che le nostre spiagge ad agosto siano affollate come sempre.