La proposta per il piano Next Generation EU è una risposta all’altezza delle sfide, l’Europa c’è. È un passo in avanti storico per l’UE e per le prossime generazioni. Avevamo chiesto un piano adeguato alla portata di questa crisi, con misure immediate per rispondere ai bisogni delle persone e allo stesso tempo con una visione di lungo termine, perché la crisi innescata dal Covid-19 può colpire l’esistenza stessa dell’Europa. La risposta arrivata oggi va in quella direzione: l’Europa c’è, eccome.
È uno sforzo complessivo pari a 2400 miliardi quello presentato oggi dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen al Parlamento Europeo: oltre ai 540 miliardi già approvati dal Consiglio, i 1100 miliardi del Quadro Finanziario Pluriennale a cui si aggiungono i 750 miliardi del piano di recupero legato all’emergenza del coronavirus, di cui due terzi – cioè 500 miliardi – a fondo perduto. Il Bilancio europeo si rafforza, arrivando fin al 2% del Pil e con l’emissione di eurobond in quantità mai viste prima.
Siamo di fronte ad un risultato inimmaginabile solo due mesi fa. Senza la solidarietà non c’è futuro per i paesi europei: oggi questa solidarietà è arrivata e l’Italia sarà il primo paese che ne beneficerà. Secondo le prime stime, si parla di circa 173 miliardi per il nostro paese, di cui 81 sarebbero versati come aiuti a fondo perduto e 90 come prestiti. La quota più alta destinata ad un singolo paese UE. Il debito emesso dovrà poi essere rimborsato non prima del 2028 attraverso il bilancio comune post 2027. Next generation Eu, il nome del fondo da 750 miliardi proposto dalla commissione, va nella direzione che aveva indicato il Partito Democratico e guarda alle prossime generazioni di europei. Ora tocca al negoziato in Consiglio, che deve essere rapido e altrettanto ambizioso per poter utilizzare le risorse al più presto. Il futuro dell’Europa non può attendere.