Martedì 26 maggio nella commissione al lavoro e affari sociali è intervenuto Nicolas Schmit, il commissario della nostra famiglia dei Socialisti e Democratici che si occupa di politiche sociali. Schmit ci ha presentato la dimensione sociale del piano di ripresa dell’Unione. Finalmente l’Europa si è dimostrata ambiziosa sulla protezione delle persone, della loro salute e del loro lavoro. Nel mio intervento mi sono congratulata con Schmit per il programma SURE, la cassa integrazione europea da 100 miliardi. Una soluzione del genere sarebbe stata impensabile fino a qualche mese fa. È il momento giusto per spingere per un’Europa sociale, e mi auguro che non si facciano passi indietro sul salario minimo europeo. Nella crisi abbiamo la possibilità e la necessità di armonizzare i salari europei, per evitare spaccature tra i mercati nazionali del lavoro.

In quello che sentiamo sulla proposta della Commissione manca qualcosa: gli investimenti sulle donne. In questa crisi economica le donne sono state più colpite, e i carichi di lavoro sulle loro spalle sono raddoppiati. Con i bambini a casa per la chiusura delle scuole, e gli anziani a rischio per la pandemia, le donne si sono prese carico del lavoro di cura. È sempre più difficile bilanciare lavoro domestico e lavoro pagato. Come avevo già chiesto in una lettera ai Commissari, ho ripetuto a Schmit che serve una linea di budget specifica di supporto alle donne nel Quadro Finanziario Pluriennale. Mi auguro che questa idea venga ascoltata, e che il bilancio UE metta le donne al centro della ripresa economica.