Il 26 Marzo, per la prima volta nella storia dell’Europa unita, i membri del Parlamento europeo hanno potuto votare anche da remoto, cioè collegandosi dal loro domicilio. Sono stati votati tre provvedimenti con procedura di urgenza, riguardanti l’emergenza Covid-19. A orari prestabiliti, i servizi della plenaria ci hanno inviato via email le schede di voto che ciascuno di noi ha stampato, riempito, firmato, scannerizzato e rispedito. I servizi della plenaria hanno quindi potuto contare i voti.

Si tratta del primo esperimento al mondo di voto a distanza di un’assembleare parlamentare (per di più composta da 705 membri).  Abbiamo quindi dato il via libera, quasi all’unanimità dei votanti, a tre provvedimenti importanti: i primi due hanno modificato i Regolamenti attinenti ai fondi strutturali e al Fondo di solidarietà, in modo che le risorse possano essere utilizzate dagli Stati nel settore sanitario. Il terzo provvedimento ha introdotto una deroga che permette alle compagnie aeree di cancellare voli (che altrimenti avrebbero viaggiato vuoti, inquinando e incrementando le perdite economiche) senza per questo perdere il diritto a usufruire della stessa quota di voli

Continuano anche i lavori delle Commissioni parlamentari, le riunioni tra le diverse famiglie politiche e i gruppi di lavoro per affinare i documenti e i provvedimenti che poi verranno votati in plenaria. Una seconda assemblea plenaria straordinaria si terrà il 16 e 17 aprile sempre via streaming, in attesa che i voli internazionali siano ripristinati.

È importante che chi ha compiti di rappresentanza politica come noi eurodeputati continui a svolgere il proprio lavoro, tra l’altro molto meno a rischio di quello di medici e operatori sanitari, dei commessi e lavoratori della filiera alimentare e degli autotrasportatori che ogni giorno mettono a rischio le proprie condizioni di salute a favore di tutti noi. A loro un enorme grazie.

A noi il compito (davvero minimo) di essere presenti e precisi nel nostro operato, anche collegati 24h su 24. La tecnologia infatti non sostituisce la democrazia ma certamente l’agevola.