Durante la mattinata di giovedì 6 febbraio, il Gruppo dei socialisti e democratici ha organizzato un importante momento di approfondimento, con esperti ed accademici internazionali, sul tema della riforma delle risorse proprie, ovvero le entrate dell’Unione europea. Come relatore del Gruppo, ho ribadito l’importanza di rilanciare la discussione proprio in questa fase, data la volontà di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, di trovare un accordo sul Quadro Finanziario europeo dei prossimi sette anni durante il Consiglio europeo straordinario del 20 e 21 febbraio. Ho inoltre fatto presente che sulla riforma del lato delle entrate, da cui dipenderà la possibilità di avere delle risorse adeguate alle enormi sfide che ci aspettano (emergenza climatica, sicurezza, digitale…), il nuovo Parlamento europeo non si accontenterà di un altro “pallone gettato in calcio d’angolo”. Gli stati membri riceveranno il via libera dal Parlamento soltanto se il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 sarà sufficientemente ambizioso e se includerà una riforma delle risorse proprie che preveda la semplificazione delle entrate derivanti dall’IVA, l’abolizione del meccanismo delle “correzioni” che non ha più alcun senso dopo la Brexit, e l’introduzione di nuove risorse proprie legate agli obiettivi europei quali il pilastro sociale e il new Green Deal.