La settimana scorsa ho incontrato i membri dell’associazione europea di fornitori di servizi a persone con disabilità (EASPD), che si occupa persone di persone con disabilità, di non-autosufficienza e caregiving. Sono temi che mi stanno molto a cuore, su cui ho lavorato come vicepresidente della regione Emilia-Romagna con delega al welfare, e su cui mi impegnerò anche qui in Europa.

Nelle nostre regioni del nord-est possiamo essere orgogliosi della presenza di centri di eccellenza che forniscono servizi alle persone con disabilità. Possiamo migliorare ancora, investendo di più sulla disabilità per varie categorie di cittadini, in particolare le fasce più deboli, ovvero i bambini e gli anziani.

Mi auguro che già nei prossimi mesi arrivi un sostegno forte anche dall’Europa. In concreto, per prima cosa, occorre una seria ed approfondita discussione sulla nuova proposta della Commissione europea per una “Strategia Europea per la Disabilità”; inoltre, il Parlamento europeo ha chiesto che nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (il “bilancio” dell’UE per il periodo 2021-2027) vengano inserite più risorse per consentire al programma InvestEU di fare investimenti destinati direttamente al settore sociale.