Venerdì ho partecipato, insieme a Debora Serracchiani, ad una iniziativa molto partecipata ad Udine. Il tema al centro della discussione era tanto complesso quanto ormai ineludibile: quali soluzioni possono essere messe in campo, partendo dalle opportunità offerte dall’integrazione europea, per affrontare la grave crisi, economica e sociale, che sta affrontando il Friuli? Sono convinta che, come rappresentante del Nord-Est in Europa, sia mio compito rafforzare il legame tra Europa e territori, per contribuire a creare ambienti favorevoli allo sviluppo e alla crescita.
Le grandi trasformazioni economiche e sociali generano spesso insicurezze e angoscia, a cui la politica dovrebbe rispondere con concretezza e serietà, abbandonando le facili ricette semplicistiche dei populisti.
Credo che, in questo scenario, le istituzioni comunitarie possono fare, e già fanno, molto. I fondi strutturali sono uno strumento straordinario per intervenire. Vanno utilizzati di più e meglio. Stiamo lavorando, a tal proposito, alla nuova programmazione e mi impegnerò perché per i nostri territori siano messe a disposizione risorse adeguate. Su queste basi vogliamo costruire l’Europa del futuro, quella della speranza e del lavoro.
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