La settimana scorsa si è svolta la sessione plenaria del Parlamento Europeo, dove abbiamo votato numerosi provvedimenti. Tra questi, uno che mi sta particolarmente a cuore riguarda le politiche occupazionali e sociali nella zona euro.

La risoluzione Toom, dal nome del relatore del gruppo dei socialisti e democratici, definisce le priorità della prossima Commissione europea nel settore del Lavoro e degli Affari Sociali:

  • la lotta alla disoccupazione giovanile, in particolare per i giovani che non lavorano né studiano – a chi non crede che si debba fare molto di più suggerirei di leggere i dati dei NEET, soprattutto in Italia
  • l’alleviamento del cuneo fiscale sui lavoratori;
  • l’occupazione femminile e la parità salariale, su cui ero già intervenuta in occasione dell’audizione della commissaria Dalli;
  • l’integrazione sul mercato del lavoro delle categorie a rischio, come i genitori soli o i malati cronici;
  • la lotta alla povertà;
  • l’accesso a un sistema scolastico pubblico e di qualità.

Il progetto europeo e le sue politiche saranno valutati per le risposte che riusciranno a fornire nel settore sociale: l’invecchiamento della popolazione, l’uguaglianza di genere, la disoccupazione giovanile e l’impatto sul mondo del lavoro del digitale, del cambiamento climatico e della globalizzazione, solo per citare alcuni dei fenomeni che toccano la nostra società. Dobbiamo pretendere una Europa più sociale: ho ribadito questo concetto nel mio intervento in aula.